Cosa dà significato alla mia vita? Perché sono qui? Cosa dovrei fare della mia vita?
Capita a tutti, prima o dopo, di porsi queste domande esistenziali (ma anche pratiche) nella propria vita. Infatti, la vita senza scopo è una vita senza senso e abbiamo bisogno di un motivo per svegliarci e andare avanti, di un modo per sentirci soddisfatti e persino felici.
A volte, però, questo senso di scopo scompare e rimane assente per lunghi periodi, altre, addirittura, non è mai presente, e tutto questo comporta senso di insoddisfazione e sofferenza.
Problemi comuni sottostanti la mancanza di uno scopo
Come molti problemi, la mancanza di uno scopo non è tanto il problema, ma il risultato di altri problemi sottostanti. Ecco alcuni dei più comuni:
La fine di un capitolo della propria vita
A volte quando un capitolo della propria vita si chiude ci troviamo a dover affrontare un difficile periodo di transizione di ridefinizione e riscoperta di noi stessi. E può essere non solo difficile, ma anche doloroso.
Ad esempio, quando una persona va in pensione dopo aver svolto per 30 anni un lavoro che gli piaceva e che gli dava un senso di identità e di significato, può capitare che sperimenti un senso di inutilità e smarrimento: c’è un improvviso buco nella sua vita quotidiana; ha subito una perdita, e con la perdita arriva il dolore.
Questo è solo un esempio, ma le stesse sensazioni possono essere sperimentate in tante altre situazioni, come quando un figlio lascia la casa, oppure alla morte di una persona cara di cui ci si era presi cura per molto tempo, oppure da limitazioni fisiche od emotive che ci portano via le attività che un tempo ci davano gioia.
La depressione
Molte forme depressive si associano ad una totale mancanza di senso della propria vita.
Quando sei depresso il tuo mondo diventa grigio, senti che le tue energie sono prosciugate, tanto da risultare faticoso, “troppo”, fare le cose più semplici, rendendoti difficile andare avanti; il tuo cervello depresso ti dice che non puoi fare quello che vuoi fare e che non importa.
L’ansia
L’ansia fa sembrare il tuo mondo insicuro; rende il tuo mondo più piccolo e tu troppo cauto; prosciuga la tua passione e creatività ; ti impedisce di fare ciò che vuoi veramente fare.
Quello che sarebbe importante fare è imparare a vivere la vita nonostante l’ansia.
Bruce Greyson, psichiatra, psicologo e accademico statunitense, ricercatore ed esperto nell’ambito delle esperienze al confine con la morte, racconta che la maggior parte delle persone che ha intervistato riferiscono che le proprie esperienze di pre-morte sono state estremamente positive: si sentivano amati e non avevano più paura della morte. Greyson continua raccontando che, diversamente da quanto si aspettasse, la maggior parte delle persone con tendenze suicide che ha intervistato e che avevano avuto esperienze di pre-morte, in seguito a questa esperienza, sono state meno propense a mettere in atto comportamenti suicidari. Perché? Perché, ha detto Greyson, una volta che le persone non avevano paura di morire, non avevano più paura di vivere. Dopo queste esperienze, sono state più audaci, in grado di abbracciare la vita più pienamente e di correre rischi che prima non si assumevano e questo, a sua volta, ha ridotto i loro pensieri suicidari.
I doveri
La testa e la vita di alcune persone sono piene di doveri, quelle regole che riducono la tua prospettiva a un pensiero in bianco e nero, giusto e sbagliato, spesso guidato dall’ansia sottostante.
I “dovrei” o “dovrebbe” hanno il potere malefico di trattenerti ed incatenarti e quindi di erodere il tuo senso di scopo.
Cosa fare? Pensi che è giunta l’ora di rimetterti in carreggiata con la tua vita?
Ecco come tornare in pista: 5 modi per iniziare (o tornare) a trovare un significato nella propria vita
1. Affronta la tua depressione
Come detto sopra, la depressione prosciuga la tue energie e la tua motivazione; e senza motivazione non riesci a fare ed apportare i cambiamenti che potrebbero tirarti fuori dalla depressione. Così ti ritrovi ingabbiato in un circolo vizioso apparentemente senza via d’uscita.
Quello che occorre fare, quindi, è cercare di rompere questo circolo e per farlo non importa da quale parte dell’equazione inizi, l’importante è che inizi: puoi decidere di affrontare la depressione direttamente attraverso una terapia farmacologica e/o attraverso una psicoterapia; oppure puoi optare per lo sforzarti di fare quelle piccole azioni quotidiane che in questo momento ti sembrano montagne insormontabili.
Quando soffri di depressione sei come una macchina con la batteria scarica: se la macchina si ferma, la batteria non si ricarica da sola. Se non hai i cavi e un’altra macchina a cui attaccarli, può darsi che ti tocchi iniziare a spingere l’auto per cercare di far ripartire la batteria e far viaggiare la macchina per farla ricaricare. E questo è quello che devi fare anche con te stesso: darti una spinta, sforzarti di ripartire e di tenere il motore accesso attraverso il fare. E ricorda: cosa fare è meno importante del fare stesso.
2. Riconnettiti con le vecchie passioni
Una cosa che può aiutare nel ritrovare il senso di scopo nella vita è quella di riconnettersi con gli interessi che si aveva una volta e che magari si è dovuto accantonare o trascurare per lavoro o altre esigenze considerate prioritarie rispetto a questi, anche se meno soddisfacenti.
Possono essere vecchi hobby (suonare la chitarra, giardinaggio o allevare polli …) o vecchi sogni (viaggiare per il mondo, scrivere un romanzo, ecc.).
3. Aiuta gli altri
Un’altra cosa che può aiutare a ritrovare un senso di scopo nella vita è trovare dei modi per aiutare gli altri. Non è una novità, ormai si è sentito e risentito, aiutare gli altri fa bene e serve anche ad aiutare se stessi.
Questo funziona perché ti fa uscire dalla tua testa e dalla tua vita ristretta e ti permette di connetterti agli altri, di entrare nella vita degli altri. Inoltre ti fa sentire bene perché, generalmente, le persone apprezzano quello che fai e l’apprezzamento ti dà un senso di valore e fa la differenza, per quanto piccolo.
4. Impara ad ascoltare le tue emozioni (non solo i tuoi pensieri)
Se sei fortemente influenzato e guidato dal senso del dovere, è l’ora per te di iniziare a ricablare il tuo cervello in modo da prestare attenzione alle tue emozioni e ad usarle come informazioni. Tutti questi doveri possono farti sentire ansioso , confuso, in colpa, mentre le tue emozioni sono la tua fonte di passione, desiderio ed energia.
Inizia prestando attenzione a quei minimi sprazzi di sentimenti che ti dicono cosa vuoi e cosa non vuoi. Una volta che li noti, fai qualcosa di concreto, agisci. Quello che fai è meno importante del fatto di farlo. È così che impari a fidarti delle tue emozioni e ad usarle per guidarti.
5. Esplora, sperimenta
Non puoi capire il tuo senso di scopo sedendoti sul divano e rimuginandoci sopra. Per capirlo hai bisogno di esplorare, sperimentare e provare cose e vedere cosa ti piace, cosa funziona e cosa no. Bisogna andare per tentativi ed errori, ma questo lo si può fare se si spenge quella voce critica che ti dice che devi fare le cose bene o, peggio, alla perfezione.
Concentrati sul fare, a prescindere dal risultato, e permettiti di sperimentare, correndo rischi accettabili.
Il tema qui è che il percorso per scoprire o riaccendere il tuo senso di scopo non è prendere una nuova decisione, ma concentrarti sul processo che porta a quella decisione: eliminare gli ostacoli che ti impediscono di agire, andare avanti anche se non sei sicuro di dove stai andando o dove può condurti il percorso intrapreso, seguendo quelle vocine che ti dicono che sì, questo è importante per te.
Ti scopri e ti definisci scoprendoti e definendoti.
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A volte può capitare di sperimentare un senso di mancanza di scopo nella propria vita, di sentirsi disconnessi da ciò che ci circonda, di sentirsi vuoti e mancanti e tutto può sembrare troppo o troppo poco. In questo caso, anche se la tentazione è quella di rifugiarsi sotto le coperte dentro al letto ad aspettare che passi, perché ci sembra di non avere abbastanza energia per fare le cose, è invece importante non arrendersi e, se non si è in grado di farlo da soli, farsi aiutare.
“La vita non è quello che dovrebbe essere. È quello che è. Il modo in cui lo gestisci è ciò che fa la differenza” (Virginia Satir).