Ti capita mai di ritrovarti inutilmente ossessionato da una decisione importante o di evitare del tutto di prendere quella decisione? Ti capita di fare ricerche infinite per scovare ogni dettaglio che ti consenta di fare la scelta giusta, ma alla fine finisci per sentirti sopraffatto ed eviti di prendere la decisione finale? Non ti preoccupare, sei in buona compagnia.

Non riesci a prendere una decisione? Potresti soffrire di indecisione cronica.

L’indecisione cronica è l’ abitudine di evitare una decisione, a volte in modo agonizzante e ansioso, a volte inconsciamente. Può accadere regolarmente con piccole scelte insignificanti (quale film dovrei guardare? quale marca di cereali dovrei comprare?), oltre che con decisioni importanti (dovrei cambiare il mio lavoro? dovrei comprare questa casa?).

I procrastinatori ed i perfezionisti spesso si trovano a dover convivere/combattere con l’indecisione cronica.

L’indeciso cronico

Ecco come si manifesta l’indecisione cronica e guarda se ti riconosci.

L’indeciso cronico ha continui problemi a prendere una decisione. Ad esempio, se il forno si rompe, non riesce a decidere quale tipo comprare. Oppure, nonostante passi ore a cercare i regali “giusti”, non compra quasi mai nulla. È cronicamente in ritardo agli appuntamenti perché non è mai sicuro di quale vestito indossare. Vuole trasferirsi in un altro appartamento, ma non sembra mai trovare quello giusto. Rifletté su tutte le sue opportunità perse, ma non riesce mai ad invertire rotta.

Le persone con indecisione cronica tendono a concentrarsi sui dubbi quando si sentono incerte sulla decisione giusta da prendere. Oppure tendono semplicemente a rimanere bloccatiprocrastinare, dimenticare o evitare perché le conseguenze di qualsiasi decisione potrebbero portarli sulla strada sbagliata, portare a risultati disastrosi o produrre rimpianti.

L’indeciso cronico è come paralizzato nel compiere un’azione e su questo gioca un ruolo importante, come per l’ansia anticipatoria, sia il pensiero eccessivo che l’essere dirottati dall’immaginazione sul futuro.

Più che ordinaria indecisione

È comune evitare di prendere decisioni, grandi e piccole, in alcuni momenti e rimanere bloccati e non prendere una decisione non fa di una persona inevitabilmente un indeciso cronico.

La maggior parte delle persone riesce ad andare avanti con la propria vita. Al contrario, essere cronicamente indeciso è una tendenza duratura.

Alcune persone con indecisione cronica sembrano non essere in grado di prendere decisioni su tutta la linea, mentre altre hanno poche difficoltà a fare scelte in alcuni aspetti della loro vita (ad esempio, al lavoro), ma sono paralizzate dall’indecisione cronica negli altri.

Ecco alcuni modi di non decidere:

  • Procrastinare. Chi procrastina generalmente sa cosa deve fare, ma non è in grado di farlo e così ritarda, rimanda la scelta da fare;
  • Evadere attivamente(o mettere la testa nella sabbia). In questo caso, invece, c’è un evitamento attivo di qualsiasi aspetto che riguarda la decisione in questione e la persona finge che non ci sia alcuna decisione da prendere;
  • Oblioconveniente”.  Chi “pratica” questo modo di non decidere sembra non avere consapevolezza che non sta decidendo, ma in realtà, anche se può sembrare inconsapevole o accidentale, se si scava a fondo emerge uno schema di evitamento nel prendere la decisione.
  • Decisioni con “clausola disalvaguardia”. Queste decisioni sono scelte restituibili, scambiabili, reversibili e ripetibili che rendono ogni decisione provvisoria, consentendo infinite deliberazioni senza fare una scelta impegnata.

 

I problemi sottostanti l’indecisione cronica

L’indecisione cronica può derivare da diversi problemi. Ecco alcuni dei più comuni.

Evitare potenziali rischi

A volte non si riesce a prendere una decisione perché si ha paura, si percepisce come minaccioso quello che potrebbe accadere se prendessimo quella decisione. Quindi si evita di fare una scelta come tentativo di evitare potenziali rischi.

Questo meccanismo (l’evitamento di potenziali rischi) è correlato all’ansia anticipatoria.

Ciò può portare, ad esempio, a non affrontare una sfida, a non intraprendere un progetto e, addirittura, a non prendere un appuntamento dal medico.

Se ti riconosci in quanto scritto, probabilmente hai un piano di fuga per qualsiasi impegno, forse sotto forma di “mandami un messaggio subito prima e vedrò se sono pronto” o di “vedremo come mi sento allora”.

Evitare la scelta sbagliata

Un secondo tipo di problematica sottostante il non prendere una decisione è  quello di aver paura di fare la scelta sbagliata: ad esempio, potresti immaginare di avere grossi rimpianti o di essere intrappolato in una situazione insostenibile da cui non c’è scampo.

Quindi il non scegliere diventa evitare un errore: sbagliare università, sbagliare compagno di vita o, per quanto riguarda scelte meno rilevanti, acquistare un capo di abbigliamento non rimborsabile che potrebbe finire per non piacerti.

Fare la scelta migliore

Alcune “forme” di indecisione cronica sono meno guidate dall’ansia anticipatoria e più legate al perfezionismo. In questi casi, può capitare che l’indecisione sia dovuta al voler (o dover) fare la scelta migliore.

Fare la scelta migliore” implica decidere tra alternative e questo significa fare avanti e indietro tra le varie scelte ripetutamente: fare infinite ricerche su internet, raccogliere le opinioni degli altri e creare inutili elenchi di pro e contro.

Fare la scelta giusta

Altre volte alla base dell’indecisione cronica c’è il voler (o dover) fare la scelta giusta. In questo caso il non scegliere è dovuto all’aspettare la sensazione o convinzione di essere sicuri della propria scelta (e ovviamente questo momento non arriva mai!)

Questa tipologia di indecisione cronica è spesso correlata all’intolleranza all’incertezza. Può anche essere guidata dall’ambivalenza, in cui tutte le scelte sembrano ugualmente attraenti o ugualmente poco attraenti e non sembra esserci un modo “razionale” di scegliere.

Paura di perdersi qualcosa

Ancora, un altro tipo di indecisione cronica deriva dalla paura di perdersi qualcosa (una specie di FOMO, Fear Of Missing Out, “paura di essere tagliati fuori“): da qui il desiderio di seguire tutte le opportunità, mantenere aperte tutte le opzioni.

In questo caso non si decide per la sensazione profonda che fare una scelta precluda altre alternative: ad esempio, non si è capaci di scegliere un percorso professionale perché ne chiude altri. Questo può portare ad una pianificazione eccessiva per evitare di rifiutare qualsiasi esperienza potenzialmente eccitante.

A differenza dei precedenti tipi di indecisione cronica, nei quali non si decide per evitare qualcosa che non si vuole o che ci spaventa (conflitto di approccio / evitamento: vuoi qualcosa ma ti spaventa), in questo caso non si decide perché si vorrebbe tutto (conflitto di approccio / approccio: vuoi tutto ma è impossibile).

Indecisione “giustificata”

Infine, ci sono alcune persone che si sentono giustificate nel continuare a fare le loro ricerche e ritardare le loro decisioni: si considerano adeguatamente cauti e percepiscono gli altri, che prendono facilmente decisioni, come troppo impulsivi o sprezzanti.

Generalmente, chi si sente “giustificatamente indeciso” considera una virtù il “farlo bene”, a prescindere da quanto tempo ci voglia. Ed è disposto a subire le frustrazioni degli altri, così come gli effetti negativi della propria inerzia. Questa caratteristica si ritrova, ed è comune, a chi soffre del disturbo ossessivo-compulsivo di personalità.

 

I costi dell’inazione vengono spesso ignorati

Molto spesso chi soffre di indecisione cronica è così preoccupato dalle possibili conseguenze negative della scelta da fare, che tende a trascurare quello che può perdere o a cui rinuncia, rimanendo nell’inerzia della non scelta e quindi della non azione. La preoccupazione anticipata del decidere spesso inizia con e se…?.

Altre volte, poiché l’agire potrebbe produrre rimpianto, si rimane bloccati per evitare quella sensazione del “se non altro…. In questi casi, infatti, il non fare nulla sembra più sicuro, e mantenere una situazione irrisolta può dare l’illusione di evitare un esito negativo, ignorando le conseguenze dell’inazione lungo il percorso.

Quello che avviene in questi casi è che è più potente immaginare il rimpianto di un’azione, che realizzare gli effetti reali della non azione.

Gli effetti della inazione includono:

– la perdita di finestre di opportunità;

– il rimanere bloccati in circostanze insoddisfacenti;

– l’essere lasciati indietro da coetanei, amici e familiari;

– il sentire di deludere gli altri, generando autocritica.

Un’altra potenziale conseguenza dell’indecisione cronica potrebbe non essere immediatamente evidente. E cioè che gli altri potrebbero interpretare il tuo comportamento come frustrante, finendo per percepirti come egoista, sconsiderato, testardo, inaffidabile o immaturo.

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L’indecisione cronica è l’abitudine di non fare una scelta ed è qualcosa di più della normale indecisione. Le persone colpite possono essere così consumate dalle possibili conseguenze di una scelta sbagliata da trascurare i risultati di non intraprendere alcuna azione. Non si sceglie per paura di sbagliare, di fallire, di non fare la scelta giusta. Non si sceglie perché si pensa che esista la scelta giusta in assoluto. Non si sceglie perché non si sa cosa si vuole o si vuole tutto e, non scegliendo, si finisce per non avere niente. Ricorda: non scegliere e, quindi, non agire sicuramente non ti farà ottenere quello che vuoi. Quindi, decidi e fai! Fallirai? Forse, ma avrai sicuramente più probabilità di successo rispetto a non fare nulla.