Se ci pensi, c’è ben poco nella vita di cui possiamo essere certi. L’incertezza è insita in ogni decisione che prendiamo: dalle scelte più profonde della nostra vita (“Ho scelto la persona giusta come partner?” oppure “Accettare questo lavoro, farà progredire la mia carriera?”) alle più banali (“Di che colore dovrei dipingere la mia stanza?” o “Cosa dovrei mangiare a colazione?”).
Possiamo avere dubbi praticamente su qualsiasi cosa: “Sono davvero una brava persona?”, “Questo aereo precipiterà?”, “Avrò una malattia asintomatica?”.
Tuttavia, la maggior parte delle volte siamo abbastanza fiduciosi delle nostre scelte (o semplicemente queste scelte non contano così tanto) e possiamo aggirare i nostri dubbi abbastanza bene, tanto da fare piani e proseguire con una certa sicurezza.
Non è così, però, per chi ha un’indecisione cronica: in tal caso, fare una scelta, qualsiasi scelta, scatena una miriade ossessiva di incertezze e dubbi che prendono le sembianze di una barriera insormontabile che ferma il processo decisionale alla sua origine.
Il bisogno di certezza
Ogni ipotesi che fai sul mondo è immersa nell’incertezza, dalla più banale (“La mia penna ha l’inchiostro”) alla più pesante (“Il mio genitore/partner/figlio è vivo?”).
In effetti, non puoi essere sicuro di nessuno dei due dubbi finché non controlli (e poi subito dopo aver controllato, non puoi più essere certo perché le cose possono sempre cambiare.)
Tuttavia, la maggior parte delle persone si sente abbastanza sicura, e questo è sufficiente per prendere decisioni.
Infatti l’incertezza non necessariamente porta all’indecisione. L’esperienza dell’incertezza è diversa dal non avere abbastanza dati a disposizione o fatti per decidere. L’incertezza è la consapevolezza o la conoscenza che non sappiamo qualcosa per certo.
Questa consapevolezza è spesso accompagnata da un sentimento:
– può essere eccitazione (“Chi vincerà questa partita di calcio?”);
– paura (“E se non riesco a gestire ciò che accade?”);
– vergogna (“se ciò accadesse, non sarei mai in grado di convivere con me stesso.”);
– o qualsiasi altro sentimento.
A volte, l’incertezza è semplicemente neutrale (“Non so per certo se l’ho detto, ma non mi interessa davvero.”)
Alcuni dubbi ordinari possono essere risolti abbastanza semplicemente con i fatti. Se, ad esempio, non mi ricordo con certezza come si chiama l’attore che interpreta il protagonista della mia serie tv preferita, posso andare a cercarlo su internet; se non sono sicura di aver inviato quell’e-mail importante, posso andare a controllare tra la posta inviata …
Questo tipo di dubbi può essere risolto usando i nostri sensi per guardare e vedere ciò che è attualmente vero (“Sì , questo è il suo nome.”, “Sì, ho dimenticato di inviare quell’e-mail.”).
Tuttavia, c’è un diverso tipo di dubbio; quello che nasce dalla tua immaginazione e ti fa dubitare di ciò che i tuoi sensi ti dicono. Nessuna quantità di fact-checking risolverà mai questo tipo di dubbio.
Ecco un esempio. Ti sorge il dubbio “Ho spento la stufa?” Vai a controllare se l’hai fatto ed i tuoi sensi ti dicono di sì. Ti senti sicuro. Ma poi, mentre te ne vai, sorge un altro tipo di dubbio, che è una narrazione immaginaria di ciò che hai appena visto: “Cosa succede se non si spegne completamente” o “Cosa succede se brucio la casa e che male farebbe controllare di nuovo?”
Questo tipo di dubbio non può essere risolto con un altro “fatto” perché è generato dalla tua immaginazione. Non importa quante volte cerchi di risolverlo con una rassicurazione, non sei mai abbastanza sicuro.
Altri esempi di dubbio derivano dalla tua immaginazione riguardo al futuro. Anche in questo caso i fatti non aiutano. Potrebbe, ad esempio, essere una preoccupazione che una scelta passata ritorni con conseguenze negative, o il rendersi conto di non avere garanzie sull’esito di una scelta futura. “Ho inavvertitamente preso una decisione sbagliata di cui non sono nemmeno a conoscenza?”, oppure “Come posso essere sicuro che rimarrò in buona salute?”
Essere consapevoli di una possibilità sgradita e non essere in grado di riconoscere chiaramente di aver inavvertitamente inventato una storia che ti spaventa, rende difficile ignorarla. Non importa quanto minima sia la probabilità che il cattivo esito possa accadere, è una possibilità reale e ora che l’hai immaginato, ti spinge a fare qualcosa: “devo essere responsabile, devo evitare che accada una cosa brutta, devo risolvere questo dubbio, devo trovare un modo per evitare questo qualcosa”.
Il problema, ovviamente, è che non ci sono fatti concreti nel qui e ora che possano aiutarti a risolverlo. La storia risiede nella tua immaginazione. E questo tipo di dubbio ossessivo aumenta quanto più ti impegni per risolverlo, sia pensandoci sempre di più, sia verificando nuovi fatti. Perché quello che stai facendo è aver abbandonato il tuo buon senso a favore di una preoccupazione per i tuoi dubbi irrisolvibili.
L’indecisione cronica
Per chi soffre di indecisione cronica il dover prendere una scelta è sicuramente un problema estremamente difficile.
Per le persone che soffrono di indecisione cronica fare una scelta diventa quasi una tortura. Qualsiasi scelta può provocare una preoccupazione assillante di poter commettere un errore irrevocabile o intraprendere un percorso che proprio non riescono a gestire o che è una scelta sbagliata …. e queste preoccupazioni scatenano così tanta ansia che il ritardare, l’evitamento e la procrastinazione sembrano essere le uniche opzioni accettabili.
E, per molti, la stessa paralisi può travolgere anche le decisioni più banali: “Quale uscita devo prendere dal parcheggio?”; “Devo prendere un doppio latte o solo un normale caffè caldo?”
In situazioni come queste, potresti persino chiederti: “Perché ho così tanta difficoltà a prendere una decisione quando davvero non ha così tanta importanza?”
Quando sei bloccato in questo modo anche per scelte banali, quello che stai evitando, e che hai paura di affrontare, è l’ansia causata dalla tua incertezza, piuttosto che qualsiasi conseguenza negativa di un errore. Ed è per questo che diventi incapace di vedere le tue alternative con qualsiasi grado di obiettività o buon senso.
Sentirsi abbastanza sicuri
Ogni scelta che fai ti avvia su un percorso diverso. A volte è banale (“Se scelgo una borsa rossa, allora tutto il mio out-fit deve corrispondere.”); a volte potrebbe essere consequenziale (“Se compro questa casa, mi impegno a fare un lungo tragitto giornaliero”) a volte potrebbe addirittura cambiarti la vita (“Se accetto questo lavoro, mi impegno in questo percorso di carriera”).
Quindi, puoi mai essere sicuro di fare la scelta giusta?
Quando riconosci la realtà che accadono cose inaspettate e che possono verificarsi conseguenze inaspettate di tanto in tanto, ti rendi conto che non puoi mai sapere con certezza che stai facendo la scelta giusta, quella con la “G” maiuscola.
Prendere la scelta giusta (per te) non significa inchiodare certezze, bandire i dubbi o raccogliere più fatti. Non si tratta di dire a te stesso che puoi essere certo, che tutto andrà bene, che non c’è motivo di dubitare. Si tratta di sentirsi abbastanza sicuri.
Se per prendere una decisione stai aspettando il momento giusto, oppure stai facendo ricerche infinite, o stai sperando in un’ispirazione e in una motivazione inconfondibili, allora stai andando nella direzione sbagliata: questi sono tutti tentativi di eliminare l’incertezza dal tuo processo decisionale.
Ma, come abbiamo già detto, non potrai mai eliminare del tutto questa incertezza.
Quindi, per contrastare la tua indecisione, un approccio molto più produttivo è affrontare a testa alta l’impossibilità di eliminare i dubbi e allenare il cervello e il corpo a prendere decisioni in mezzo all’incertezza.
L’obiettivo è arrivare a sentirti abbastanza sicuro delle tue decisioni da portare avanti con fiducia in te stesso.
Ricorda: le possibilità immaginate non sono probabilità. La tua migliore ipotesi è davvero l’unica opzione che tu abbia mai avuto.
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L’indecisione cronica ha alla sua base un bisogno di certezza, e questo può rendere tortuose anche decisioni banali. Questo perchè l’incertezza è insita in ogni decisione che prendiamo. Sapere per certo significa, in realtà, sentirsi abbastanza sicuri: affronta l’impossibilità di eliminare i dubbi ed impara a prendere decisioni in mezzo all’incertezza.