I tuoi amici, il tuo partner o i tuoi familiari ti prendono in giro per qualche tua paura? Ti giudicano negativamente o patologizzano le tue esperienze?

In questo caso potrebbe essere una buona idea iniziare ad imparare a convalidare te stesso quando gli altri patologizzano le tue emozioni.

La convalida emotiva

Tutti vogliamo sentirci importanti. Vogliamo essere ascoltati e visti. Vogliamo che i nostri sentimenti siano compresi ed accettati. In poche parole, tutti vogliamo essere convalidati.

La convalida emotiva aiuta una persona a sentirsi curata e supportata. Eppure, troppo spesso una persona può sentire che le sue esperienze interiori sono giudicate e negate. Questo può portare a sviluppare  una bassa autostima o a provare sentimenti di vergogna.

Convalidare una persona cara e riconoscere che la ascolti, non significa che devi essere d’accordo con ciò che dice: ascoltare una persona ed essere d’accordo con lei sono due cose diverse.

Perché non mi so convalidare?

Non essere in grado di convalidare un proprio sentimento può avere radici lontane, risalenti all’età infantile. Ad esempio, può capitare che un genitore possa mancare di empatia quando il bambino sta sperimentando un’emozione intensa negativa e, invece di convalidare quello che il bambino sta provando, finisca per punirlo perché non è d’accordo con quel sentimento.

Ma i bambini sperimentano spesso emozioni intense e, quando sono negative, possono aver bisogno dell’aiuto di un genitore per comprendere, tollerare e regolare l’esperienza spiacevole. Se questo non avviene e, anzi, le emozioni del bambino vengono invalidate, rifiutate ed il genitore convince suo figlio che i suoi sentimenti sono sbagliati e non vitali, questo può danneggiare il mondo emotivo del bambino. E il bambino può imparare a diffidare di se stesso e non considerare come si sente.

Perché è importante saper convalidare le proprie emozioni?

Non convalidare le proprie emozioni può portarci a patologizzare quello che proviamo, può portare a sviluppare  una bassa autostima o a provare sentimenti di vergogna.

Ci può portare a sviluppare un senso di noi insicuro, a fare scelte sbagliate, a sperimentare ansia e/o depressione, a mettere in atto abitudini sabotanti.

Inoltre, se una persona pensa i che i propri sentimenti siano tutti sbagliati, questa invalidazione  può portare ad una cattiva regolazione delle proprie emozioni , a non saperle gestire in modo efficace, con tutte le conseguenze negative che questo comporta anche, e soprattutto, in termini relazionali.

Non convalidare le proprie emozioni può portare a preoccuparci continuamente di ciò che pensano gli altri, cercando continuamente conferme da questi.

Questo ci può bloccare dal vivere la nostra vita e non permetterci di perseguire i nostri fini ed obiettivi, così come i valori che in cui si crede. Il bisogno di approvazione può spingerci lontano da quello che siamo.

Come posso imparare a convalidare le mie emozioni?

Quando qualcuno ha un’esperienza che porta a un sentimento, le persone intorno a lui possono ascoltarlo empaticamente, convalidando le emozioni che sta provando, oppure possono invalidarlo per quel sentimento e persino patologizzarlo per il suo sentimento.

Purtroppo, sovente, succede più frequentemente la seconda opzione: gli esseri umani molto raramente iniziano con la convalida e poi si spostano verso la curiosità. In effetti, ciò che facciamo come umani è spesso saltare al giudizio e alla correzione (che possono funzionare come meccanismi di difesa per proteggere il nostro ego).

Spesso le esperienze vissute vengono patologizzate prima di essere comprese. Ma forse, per te, è giunto il momento di sederti con ciò che senti ed iniziare a interessarti con curiosità a cosa questi sentimenti possano volerti comunicare, a cosa potrebbero essere in risposta.

I sentimenti si verificano ed è importante ascoltarli. Ecco alcuni passaggi per aiutarti a ridurre la tua tendenza a patologizzare quello che senti:

  1. Ascolta e descrivi cosa sta succedendoCosa è successo? Quando hai cominciato a sentirti così? Cosa sta succedendo nel tuo corpo quando si è verificata questa esperienza? Chi ti ha detto che non dovresti sentirti così? Da dove viene lo stigma? Hai interiorizzato lo stigma degli altri?
  2. Convalida la tua esperienza. Quello che senti è reale. È sempre reale. Non lasciare che nessuno te lo porti via. Ogni emozione ti dice qualcosa. Non spingerla verso il basso. Fatti incuriosire. Convalida la tua esperienza. Quando ti metti a tacere, hai interiorizzato le voci delle persone che ti mettono a tacere. Sii sovversivo contro il sistema e dai conferma ai tuoi sentimenti. Ancora una volta, i tuoi sentimenti sono reali.
  3. Guarda i “dati”.I dati sono punti indiscutibili su cui puoi fondarti quando tutti cercano di convincerti della loro realtà e portarti via la tua esperienza vissuta. Continua a tornare su quello che è successo. Potrebbe essere utile scriverlo: scrivendo, potrai torna ai tuoi “dati” tutte le volte che ne hai bisogno.
  4. Chiediti “di cosa ho bisogno?Cosa stanno cercando di dirmi i miei sentimenti?Usa la tua paura come informazione. Quindi inizia a risolvere i problemi. Potresti non essere abituato ad identificare ed ascoltare i tuoi bisogni. Molte persone faticano a trovare la propria voce, perché fin da piccoli potrebbe essere stato detto loro di ignorare il proprio senso interiore di sé. Ed è per questo che dovrà essere coltivato. Ascolta te stesso. Credi in te stesso.
  5. Trova persone che ti sostengano. Una volta che inizi a sapere di cosa hai bisogno e cosa stanno cercando di dirti i tuoi sentimenti, trova persone che sostengano la tua scoperta di te stesso, che convalidino la tua autoespressione, i tuoi bisogni e la tua personalità. Anche questo richiederà tempo. È un processo, ma abbiamo tutti bisogno degli altri. Questo lavoro non è facile e abbiamo bisogno di una comunità che ci aiuti a sostenerci mentre facciamo questo lavoro di scoperta di noi stessi.

 

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Spesso combattiamo contro quello che sentiamo, giudicandoci in base a come viviamo situazioni ed eventi. E questo ci porta a stare male, a patologizzarci, a non raggiungere i nostri obiettivi, a perderci e a non essere chi siamo veramente. Per affrontare questo problema, devi imparare  ad ascoltarti, con rispetto e curiosità; devi imparare a comprendere la tua esperienza interna, nonché le tue azioni e comportamenti. Devi imparare a convalidare le tue emozioni. La convalida inizia con il sé. E, ricorda, quando ti convalidi, nessuno è in grado di portartelo via.