Vorresti avere un po’ più di fiducia in te stesso? Avere maggiore autostima ed anche piacerti di più? Sicuramente sei in buona compagnia. Ed è più che comprensibile che sia così, visto che la fiducia in noi stessi può aiutarci a raggiungere più facilmente i nostri obiettivi, aiutarci a rimanere motivati ​​e, in estrema sintesi, aumentare il nostro benessere.

Chi ha fiducia in se stesso: è più propenso ad affrontare nuove sfide, a trarre vantaggio da nuove opportunità e ad affrontare difficoltà e problemi; è più auto-motivato e propenso a perseguire obiettivi e crede di avere quello che serve per avere successo.

Chi NON ha fiducia in se stesso: tende a sentirsi insicuro e dubbioso e ad evitare nuove situazioni, generalmente per paura di fallire, o di essere ridicolo o incompetente.

Quindi, la fiducia in se stessi è una caratteristica così preziosa che la maggior parte di noi probabilmente vorrebbe costruire. E leggendo questo articolo vedrai come è possibile farlo. Prima, però, definiamo cosa vuol dire avere autostima e fiducia in se stessi.

Fiducia in se stessi ed autostima: cosa sono?

Fiducia” significa “confidare”, “avere fede”, “avere speranza”.

La fiducia in se stessi è un sentimento che caratterizza la relazione che abbiamo con noi stessi e si basa sulla sensazione di essere al sicuro, sul credere di poter contare sulle nostre capacità. È il percepire che, nonostante tutto, ce la faremo, ce la caveremo, che riusciremo ad affrontare le situazioni e le sfide che incontreremo.

La fiducia in se stessi è qualcosa che si costruisce, che ci accompagna e si trasforma lungo il percorso della nostra vita, attraverso le situazioni che affrontiamo e gli incontri che facciamo.

L’autostima può essere definita come la valutazione globale che una persona da di se stessa. È l’opinione che abbiamo di noi. E ce la costruiamo fin dall’infanzia a partire dalle interazioni con gli altri. L’autostima, quindi, così come la fiducia in se stessi, è qualcosa in continuo divenire, che può essere migliorata e perfezionata. A patto che ci diamo fiducia.

Autostima e fiducia in se stessi, infatti, sono legate tra loro: se è vero che la fiducia in se stessi può aumentare la nostra autostima, è anche vero che un buon livello d’autostima (avere una buona valutazione di sé) ci fa essere più fiduciosi nelle proprie capacità.

Come mai non ho fiducia in me stesso?

L’autostima, la fiducia in se stessi e l’immagine di sé rientrano tutte nello stesso pacchetto: sentirsi bene con se stessi, sentirsi più vincitori che perdenti.

Cosa si mette in mezzo?

In generale, una causa e un risultato: la causa è che hai imparato ad essere troppo autocritico, probabilmente avendo intorno a te persone critiche e non di supporto. Non ti dai mai una pausa e anche il più piccolo errore, ad esempio i biscotti bruciati, diventa un altro demerito e il segno della tua incompetenza. Le tue aspettative sono incredibilmente alte e tutto, anche i biscotti, è ciò da cui viene misurata la tua competenza generale.

Ma il risultato di questa continua critica è che hai imparato a rinunciare a te stesso, dando concretezza ad un’immagine di te come perdente: non provi più nulla di nuovo perché “sai” che non funzionerà; rinunci ai tuoi sogni perché “sai” che non puoi raggiungerli.  Così facendo, evitando quelle situazioni ed esperienze nuove che potrebbero fare la differenza, però, la tua vita diventa povera e  piena di rassegnazione.

Ma è giunta  l’ora di fare la differenza e cambiare questa storia. Vediamo come.

6 passaggi per costruire la fiducia in te stesso

La fiducia in se stessi cresce in una sorta di schema a spirale. Le esperienze di successo portano alla fiducia in se stessi, la fiducia in se stessi porta ad esperienze di maggior successo e così via. Se riusciamo ad entrare in questo circolo di feedback positivo, possiamo iniziare a far crescere la nostra autostima, un’esperienza alla volta. Ecco alcuni suggerimenti per farlo:

1. Motivati ad agire: imposta una sfida

Qual è la cosa che più desideri cambiare di te stesso? Potrebbe essere qualcosa di fisico: allenarsi di più, bere di meno. O relazionale: parlare apertamente e dire agli altri cosa ti infastidisce piuttosto che trattenerti.

Scegli una cosa. L’argomento alla fine non ha importanza. Ciò che conta è scegliere qualcosa di abbastanza importante da motivarti ad agire.

Se ti può aiutare, potresti anche fare un esercizio di visualizzazione in cui immagini la migliore versione possibile di te stesso in futuro, concentrandoti sulle cose buone che fai, immaginando di raggiungere i tuoi obiettivi con successo. Questo può aiutare la tua mente ad adattarsi all’idea del tuo successo e aiutarti a sentirti più sicuro nel perseguire i tuoi obiettivi.

2. Ricordati che il traguardo si raggiunge a piccoli passi

Questa è la chiave. Una volta che hai impostato la tua sfida, infatti, il pericolo è che tu provi a raggiungerla il prima possibile: la “devi” raggiungere subito  e così inizi ad allenarti sette giorni su sette, smetti di bere del tutto, affronti tua madre, il tuo ragazzo o il tuo capo. Ma facendo così (facendo tutto o niente)  ti esaurirai, ti sentirai frustrato o esploderai, finendo solo per alimentare la tua storia di incompetenza.  Ricorda: chi va piano va sano e va lontano!

3. Concentrati sullo sforzo, non sul risultato

A volte i tuoi sforzi non ti daranno i risultati che desideri. Hai il coraggio di parlare con il tuo capo del tuo programma e lei ancora non lo cambia. Ti alleni per due settimane, ma nulla sembra essere cambiato. Va bene. Non misurare il successo in base a ciò che accade dopo, ma in base a quello che stai facendo.

In definitiva, l’obiettivo non è il risultato, ma il processo: correre il rischio, uscire dalla propria zona di comfort, fare piuttosto che credere o nonostante si creda di non poterlo fare. E a volte, otterrai ciò che desideri. Man mano che accumuli queste esperienze e ti senti più a tuo agio con l’assumerti dei rischi, cambierai la storia. Non sei più il perdente; in realtà sei coraggioso, fiducioso e competente.

4. Afferma le tue qualità positive e le tue capacità

Affermare le proprie qualità positive e le proprie capacità implica dire ad alta voce (o nella tua testa) che possiedi tutte le qualità positive che riesci a pensare. Ad esempio, potresti dire: “Sono gentile. Sono intelligente. Sono determinato” e così via. Anche se hai delle opinioni negative su te stesso, queste affermazioni possono aiutarti a concentrarti sulle cose che ti piacciono di te.

Oltre ad affermare le tue qualità positive, puoi anche rafforzare le tue capacità. In questo caso, ti concentrerai su affermazioni che ti ricordano le tue capacità. Ad esempio, potresti dire: “Sono bravo in X. Sto lavorando sodo. Sono un bravo giardiniere” e così via. Questo può aiutarti non solo a sentirti più sicuro di queste abilità, ma potrebbe anche ricordarti che sei stato in grado di sviluppare abilità in passato in modo da poterne sviluppare di nuovo in futuro.

5. Ferma quella voce critica

La tua voce critica ti starà sempre alle spalle, pronta a balzare e a farti sapere che il tuo successo è stato solo fortuna, che non è stato significativo, che è solo questione di tempo prima che tu ricada nel tuo stato di perdente.

La tua voce critica è come un bullo che ti picchia costantemente o come un cane da guardia ipervigilante che cerca di proteggerti. Scegli te come raffigurartela:

– se è un bullo, inizia a respingerla, dille di fermarsi, esercitati a ignorarla, a non lasciare che ti distragga dall’andare avanti e datti una pacca sulla spalla per aver corso il rischio e aver fatto uno sforzo; inoltre potresti provare a rispondere al tuo critico interiore, formulando affermazioni che spostino le tue convinzioni negative su te stesso: ad esempio, se hai pensieri come “Non sono degno“, puoi usare affermazioni come “Ho lo stesso valore di chiunque altro”. Oppure, se hai pensieri del tipo “Faccio schifo a fare amicizia”, ​​potresti sostituirli con qualcosa del tipo “Ho la capacità di fare nuove amicizie”. Potrebbe non sembrarti naturale dire affermazioni positive che vanno contro ciò che attualmente senti essere vero, ma esercitandoti a dire e pensare queste cose, aiuti il tuo cervello a creare nuovi percorsi che si rafforzano nel tempo.

– se è un cane da guardia, fagli sapere che stai bene, che non c’è niente di cui preoccuparsi.

Ricorda: la voce critica non sei tu.

6.Pratica l’auto-compassione

L’autocompassione implica trattare se stessi con gentilezza, riconoscere la nostra umanità condivisa ed essere consapevoli e gentili quando esploriamo gli aspetti negativi di noi stessi. L’autocompassione può aiutarci a mantenere un atteggiamento più positivo verso noi stessi, il che può favorire la fiducia in noi stessi.

Riassumendo

La bassa autostima e la scarsa fiducia in ste stessi sono guidate dall’autocritica, dal credere che siamo dei perdenti, che niente di ciò che facciamo è abbastanza buono, che non possiamo avere successo.

Per migliorare la nostra autostima e fiducia in noi stessi occorre iniziare a correre dei rischi, concentrandosi sullo sforzo e non sul risultato; facendo piccoli passi e respingendo la propria voce interiore critica; affermando le nostre qualità positive e le nostre capacità e ricordandoci di essere gentili con noi stessi tutte le volte che non riusciamo come vorremmo.

Tutti vorrebbero avere un po’ più di fiducia in se stessi. Spero che gli strumenti discussi in questo post possano aiutarti ad ottenere alcune informazioni e sviluppare alcune abilità che aumenteranno la tua autostima a lungo termine.

 

Vai alle fonti in lingua originale:

https://www.psychologytoday.com/intl/blog/click-here-happiness/202208/5-tips-confidence-boost

https://www.psychologytoday.com/intl/blog/fixing-families/202208/5-steps-increasing-your-self-esteem-and-confidence