o, come direbbe Ghali, come non ucciderti il mood dai!

Un contadino aveva un vecchio cavallo per arare i suoi campi, che era il suo bene più prezioso. Un giorno il cavallo scappò sulle colline. Così tutti i vicini accorsero dal contadino per consolarlo per la sua sfortuna, ma lui rispose: “Sfortuna? fortuna? Chissà?”

Una settimana dopo il cavallo tornò con una mandria di cavalli selvaggi dalle colline. Questa volta i vicini si congratularono con il contadino per la sua fortuna. La sua risposta, ancora una volta, fu: “Buona fortuna? Sfortuna? Chissà?

Quando il figlio del contadino, tentando di domare uno dei cavalli selvaggi, cadde e si ruppe una gamba, tutti pensarono che fosse una sfortuna. Non il contadino, la cui unica risposta fu: “Sfortuna? Fortuna? Chissà?”

Alcune settimane dopo, l’esercito marciò nel villaggio e fu arruolato per andare in guerra ogni uomo abile che veniva trovato. Quando videro il figlio del contadino con la gamba rotta, lo lasciarono andare.

Quindi, è stata una buona fortuna? Sfortuna? Chissà?

Le cose raramente vanno così male come sembrano. Le nostre benedizioni spesso ci appaiono sotto forma di dolore, perdita o delusione. Se riesci a tenere bene in mente questa cosa, potrai sempre trovare un granello di bene nel male e guadagni nelle tue perdite.

La prossima volta che sei nel mezzo di una delusione, ricordati che la buona o la cattiva sorte non è nella situazione; risiede nella tua interpretazione della situazione e raramente è così cattiva o buona come immagini.

Quali sono le tue aspettative?

A prescindere da quali siano le tue aspettative, l’importante è che siano “flessibili” e che da “semplici” aspettative non si trasformino in illusioni. Altrimenti ti deprimerai.

Infatti, quando le cose non vanno per il verso giusto a causa di eventi inaspettati, è normale rimanerci male ed essere delusi. Tutti, chi più e chi meno, ci creiamo delle aspettative su come andranno le situazioni.

Però aspettarsi che una situazione sia in un certo modo ci porta ad avere una mente chiusa riguardo al risultato. E se questo non è conforme alla nostra aspettativa, iniziano i problemi.

Se, invece, inizi ad accettare che il mondo funziona alle sue condizioni e che molte cose non possono essere cambiate, indipendentemente da quanto ci provi, se inizi a capire che la tua missione non è portare ordine nel mondo, ma è allinearti all’unisono con quel mondo, allora, anche se non potrai eliminare completamente le delusioni e il dolore dalla tua vita, potrai, però, scegliere come rispondere a queste, accettando con maturità e sfruttando al meglio la situazione.

Ricorda: non sei Dio!

Se, quando arriva un imprevisto, la prima cosa che pensi è: dove ho sbagliato? E lo sconforto e un senso di fallimento inizia a serpeggiare in te, ricordati che fortunatamente non sei Dio. E, non essendo Dio, non puoi controllare tutto: puoi avere una certa influenza su alcune circostanze e, a volte, riuscire a prevedere e determinare cosa accadrà, ma la parte che sfugge al tuo controllo è davvero ampia.

Puoi fare molto per stare bene, ma non puoi evitare di ammalarti, di sbagliare, di essere aggredito da qualcuno o qualcosa. Tutto questo può accadere e non è una tua responsabilità o un tuo fallimento (come sicuramente tenderai subito a pensare).

Vai alla fonte in lingua originale

Cosa puoi fare “praticamente” per contrastare il malumore?

Una cosa semplice e pratica che puoi fare è, ad esempio, iniziare a scrivere un diario della gratitudine.

Se riuscirai a compilarlo con costanza, ti accorgerai dopo poco che, anche se non riuscirai a controllare o a modificare gli eventi della tua vita, però, riuscirai a cambiare il tuo atteggiamento riguardo ad essi e ti sentirai più leggero.

L’esercizio di scrivere un diario della gratitudine ti allena a sfidare i tuoi pensieri negativi ed a vedere il mondo con occhi diversi, con una prospettiva più ampia.

Come si inizia a scrivere un Diario della Gratitudine?

Per iniziare a scrivere un diario della gratitudine fai così:

  1. per prima cosa procurati un diario in cui scrivere. Su internet trovi tantissimi esempi di diari della gratitudine da scaricare o anche da compilare online. Ma va benissimo qualsiasi tipo di diario, agenda, quaderno o foglio bianco in cui ci sia abbastanza spazio per scrivere. Il mio consiglio è, inizialmente, di non concentrarti troppo sulla scelta del diario, ma sull’esercizio di scrivere vero e proprio. Infatti una volta che ti sarai impratichito con l’esercizio e sarà diventato per te una pratica quotidiana familiare, allora sarà anche il momento giusto per sbizzarrirti come vuoi per personalizzare il tuo diario della gratitudine.
  2. Apri il tuo diario della gratitudine su una pagina bianca e scrivi: “Sono grato per …”  Quello che devi fare è pensare  per cosa dovresti dire “grazie” in quella data giornata, e scriverlo. Può darsi che all’inizio ti risulti difficile trovare qualcosa per cui essere grato, perché tendenzialmente la nostra mente andrà subito a concentrarsi su tutte le cose negative capitate, ma sta proprio qui l’utilità di scrivere un diario della gratitudine: ti aiuterà, giorno dopo giorno e con tanta pazienza, a sviluppare un approccio più positivo alla tua vita.
  1. Scrivi il tuo diario con regolarità e costanza: non è obbligatorio scrivere tutti giorni e/o sempre nello stesso momento della giornata. Però impostare una routine ti agevola ad essere costante e, soprattutto, devi avere ben presente che scrivere un giorno si e quindici no non ti sarà molto di aiuto. Alcuni si trovano comodi a scriverlo la sera, in modo da poter ripercorrere con calma la propria giornata.
  2. Cerca di non scrivere sempre le stesse cose. Non importa, infatti, scrivere sempre e solo cose importanti per cui essere grati, anzi, a volte può essere molto utile concentrarsi su quelle cose che sembrano “banali” e che si danno per scontate. Ad esempio: “Sono grato perchè, mentre ero in macchina e stavo andando al lavoro, la radio ha trasmesso una delle mie canzoni preferite ” oppure “Sono grato per la pappa al pomodoro che mi ha fatto oggi a pranzo mia mamma”.

E così via… puoi scrivere le cose materiali per cui ti senti grato (la tua casa, la macchina, i tuoi cd, ecc. …), pensa alle tue capacità (da quelle “basilari” come la vista, a quelle che ti rendono una persona unica e irripetibile come il senso dell’umorismo o il saper cantare o disegnare o saper ascoltare, ecc.), concentrati sulle persone che fanno parte della tua vita e scrivi perché ti senti grato per ognuno di loro, pensa ai posti in cui sei stato, alle situazioni ed esperienze vissute (ad esempio una festa divertente, o una giornata produttiva e piacevole a scuola o al lavoro, oppure una vacanza rilassante).

Se vuoi, non limitarti ad elencare le cose per cui sei grato, ma prova a descrivere in che modo ti hanno fatto stare bene. Ad esempio: “Sono grato per il mio gatto: quando torno a casa e mi viene in contro e si struscia alle mie gambe miagolando mi si riempie il cuore di gioia e quando mi sale sulle gambe e accarezzandolo mi fa le fusa, mi sento invadere da un senso di benessere …”

Vai alla fonte in lingua originale

 

Ricorda: niente è piccolo o insignificante. Se ti porta felicità, è importante.