Capita a tutti, prima o poi, nella propria vita, di vedere un proprio sogno infranto e fare i conti con la delusione: non essere richiamato dopo un colloquio di un lavoro tanto desiderato, non essere ricambiato dalla persona di cui sei follemente innamorato, non aggiudicarti la casa perfetta che hai cercato per un anno intero, ecc.
Eventi come questi hanno il potere di intrappolarci in una spirale emotiva negativa che può durare giorni e settimane. E ad alcune persone può succedere, se si accumulano varie delusioni, di rinunciare completamente ai propri sogni. Altre, addirittura, rinunciano in partenza a perseguire i propri sogni per il timore di fallire e di rimanere delusi.
Perché la delusione è un’emozione negativa così potente che le persone spesso preferiscono sacrificare le proprie speranze e desideri piuttosto che sentirne il pungiglione?
La risposta sta nel significato che si da alla delusione.
Il significato che dai alla delusione influisce su come ti senti al riguardo
La realtà è che non ottenere quello che si vuole non fa mai sentire bene nessuno. Tuttavia, l’intensità con cui provi l’emozione della delusione può essere ingrandita esponenzialmente dalla tua interpretazione di essa.
Il significato che si da alla delusione può variare ampiamente: a seconda di come la guardi, la delusione può essere devastante o un’opportunità per qualcosa di meglio.
Quindi risulta fondamentale saper interpretare una delusione in modo da viverla non come paralizzante, ma come un’occasione per crescere e fare meglio.
Come?
Quattro modi efficaci e positivi di approcciarsi ad una delusione
1. Non globalizzare la delusione
Per “globalizzare una delusione” intendo far diventare una singola e specifica delusione come universale, qualcosa del tipo: “se non ottengo ciò che voglio questa volta, significa che non otterrò mai ciò che voglio”.
Se globalizzi la delusione, cioè pensi che sarà così per tutta la tua vita, allora inevitabilmente la delusione ti causerà un’enorme quantità di dolore: se, ad esempio, la tua relazione sentimentale non ha funzionato e credi che non avrai mai una relazione così bella come quella che hai appena perso, e che dovrai soffrire miseramente da solo per il resto della tua vita, allora il dolore e la delusione sperimentati saranno monumentali.
Invece, ricorda a te stesso che solo perché questa volta non ha funzionato non significa che il futuro non sarà diverso. Non è vero che il passato è il miglior predittore del futuro, la realtà è che il futuro è fortemente influenzato da ciò che decidi di fare dopo. Se decidi che, visto che la tua relazione passata non ha funzionato, non andrai mai ad un altro appuntamento per il resto della tua vita, allora stai permettendo al passato di limitarti. Fortunatamente questo è qualcosa che puoi controllare, poichè sei l’unica persona che determina quali azioni intraprenderai in futuro.
2. Non personalizzare la delusione
Un altro modo comune per farsi fermare da una delusione, sperimentandola in maniera più forte e più grande di quanto dovrebbe essere, è quello di personalizzare la situazione.
“Personalizzazione una situazione” vuol dire: “se non ottengo ciò che voglio significa che non sono abbastanza bravo e non me lo merito”. Sicuramente possiamo migliorare e fare meglio, ma quando personalizziamo eccessivamente una delusione, finiamo per denigrarci come persona, senza prendere in considerazione i molti fattori situazionali che non hanno nulla a che fare con noi.
Se ti candidi per un lavoro, ma non vieni chiamato per fare un colloquio, non per forza significa che sei dequalificato o, peggio, che non vali niente, potresti anche considerare il fatto che, probabilmente, c’erano molti candidati qualificati per quella posizione. Se la tua relazione sentimentale non ha funzionato, non è detto che sia per forza o solo colpa tua, è anche possibile che dipenda dall’altra persona. Il punto è che ci sono sempre fattori situazionali che influenzano qualsiasi evento.
Inoltre, indipendentemente dal fatto che una situazione vada o meno nel modo desiderato, questo non dice nulla su quello che sei, sulla tua dignità presente e futura. Anche se potrebbero esserci alcune cose che hai fatto per influenzare la situazione in un modo o nell’altro, ciò che è importante, è rendersi conto che è stato un evento e gli eventi sono ciò che sperimentiamo; non sono quello che siamo.
Se fallisci un’occasione, hai semplicemente fallito quell’occasione e questo non significa che sei un fallito.
3. Non etichettare la delusione come “negativa”
Molte persone presumono automaticamente che se qualcosa che non vogliono accade loro, è una cosa “cattiva” che probabilmente porterà ad un risultato ancora peggiore lungo la strada. Se non trovi il lavoro che cercavi, potresti pensare che nessuno ti assumerà mai e rimarrai bloccato a vivere con i tuoi genitori per sempre. Pensare in questo modo ti fa inevitabilmente sentire malissimo.
Invece le situazioni deludenti hanno spesso il potenziale per aprire la porta a nuovi eventi nella nostra vita che vogliamo. Se perdi l’aereo, potresti finire per incontrare l’amore della tua vita su un volo diverso. Se perdi il lavoro e sei costretto a trasferirti in una nuova città, potresti incontrare un nuovo fantastico gruppo di amici o trovare la casa dei tuoi sogni. Non sai mai cosa verrà da una situazione, quindi piuttosto che dare per scontato che una situazione deludente sia brutta, esercitati a dire a te stesso: “non ho scelto questo, ma vediamo cosa ne viene”.
4. Impara dalla delusione
Il successo è spesso costruito sul fallimento. Alcune delle persone di maggior successo al mondo non hanno avuto successo prima di aver sperimentato tutta una serie di delusioni e fallimenti.
- La leggenda del basket Michael Jordan, che inizialmente fu respinto dalla squadra di basket del liceo, racconta: “nella mia vita ho sbagliato più di 9000 tiri, ho perso quasi 300 partite, 26 volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”.
- Steven Spielberg che è considerato uno dei più grandi registi del nostro tempo, è stato rifiutato ben tre volte dalla scuola di cinema della University of Southern California. Ma questo, fortunatamente per noi, non lo ha fatto desistere dal suo sogno di fare film;
- J.K. Rowling, prima di diventare miliardaria con la saga di Harry Potter, era disoccupata, divorziata e con una figlia a carico;
- Neanche Henry Ford, fondatore di una delle case automobilistiche di maggior successo di tutti i tempi, è stato estraneo al fallimento: andò in banca rotta ben 2 volte prima di fondare la Ford Motor Company, che lo portò all’apice del successo e con la quale rivoluzionò l’industria automobilistica;
- Meryl Streep, pluripremiata dall’Academy e riconosciuta all’unanimità come una delle più incredibili e talentuose attrici hollywoodiane, all’età di 26 anni venne scartata per il film King Kong, per il quale fece il provino, perché considerata “troppo brutta”. Ma il cinema era il suo grande sogno, così, non si fece fermare da quella grande delusione, ma interpretò quel rifiuto come un ostacolo da superare ed è noto a tutti che lo ha superato alla grande!
Ci sono migliaia di altre storie proprio come queste. Tutte sono accomunate dal fatto che queste persone non hanno permesso alla delusione del rifiuto di impedire loro di riprovare e, cosa più importante, hanno imparato da ogni tentativo come migliorare e cosa avrebbero potuto fare diversamente la volta successiva.
A volte non siamo ancora pronti per quello che vogliamo, ma sperimentarci nel provare, permetterci di provare e di fallire, ci può aiutare a conseguire il risultato desiderato.
Se non prendi le delusioni come ostacoli, ma piuttosto come opportunità per imparare, autorizzi te stesso a crescere.
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Non trasformare i rifiuti, le delusioni ed i fallimenti in una scusa per smettere di sognare e inseguire i tuoi obiettivi. Non globalizzare e personalizzare la tua delusione. Fallire non significa essere dei falliti, significa solo che qualcosa è andato storto, che devi capire cosa non ha funzionato e riprovare, imparando dagli errori. La delusione non è intrinsecamente negativa: anche le situazioni deludenti possono riservare opportunità di crescita. “Il fallimento non è l’opposto del successo: è parte del successo” (Arianna Huffington).